Friday, November 13, 2009

Formula 1 Brasile: Analisi



Mark Webber – Duro. Una sorta di Nigel Mansell del 2000. In partenza si difende da Raikkonen rompendogli l’ala anteriore con una manovra veramente pericolosa, poi nel gioco dei pit stop, grazie ad un ritmo altissimo, sorpassa Barrichello. Da li in poi nessuno lo impensierisce più.

Robert Kubica – Stranito. Si perchè inspiegabilmente da qualche GP la BMW si rivela competitiva nonostante abbia già deciso di abbandonare la Formula 1 a fine anno. Detto questo Kubica approfitta del parapiglia iniziale e imposta la gara su un ottimo ritmo che lo tiene al riparo dal ritorno di Hamilton, andando a conquistare un secondo posto inaspettato alla vigilia.

Lewis Hamilton – Surreale. Parte dai bassifondi della griglia e grazie ad un assetto da asciutto perfetto rimonta in maniera incredibile, fulminando tutti coloro che si ritrova davanti. Bella la lotta con Barrichello.

Cresce la consapevolezza che se la Mclaren non avessse sbagliato macchina, in cima al mondiale probabilmente oggi ci sarebbe lui.

Sebastian Vettel – Deluso. Come Hamilton parte dal fondo e recupera manciate di posizioni in gara. Pilota velocissimo ma un pò acerbo nella gestione di un intero campionato; paga delle qualifiche sottotono (nonostante sia un mago della pioggia) e assiste al trionfo del rivale Button.

Jenson Button – Campione del mondo. Qualifiche difficilissime, ma Jenson non perde la calma e approfittando del mega incidente del primo giro guadagna diverse posizioni.

Da li in poi tira fuori i muscoli lottando con Kobayashi e gli altri dimostrando che questo titolo se lo è meritato sul campo; il problema a Barrichello infine gli spiana la strada verso la corona e Jenson festeggia.

Kimi Raikkonen – Sfortunato. Partenza strepitosa, sale al terzo posto, poi mentre sta sorpassando Webber viene chiuso contro il muro col risultato che l’ala anteriore va a pezzi. Percorre il giro ad andatura turistica, poi rifornisce, la macchina prende fuoco causa la benzina di Kovalainen spruzzatagli in faccia, riparte ultimo e con un gran ritmo risale fino al sesto posto surclassando ancora una volta Fisichella.

E la Ferrari lo ha licenziato..

Rubens Barrichello – Sconfitto. Il grande sconfitto, ma col sorriso sulle labbra. Combatte nelle qualifiche e fa la pole, poi in gara paga una strategia non perfetta; ritrovatosi a lottare con Hamilton fora un pneumatico e dice addio al sogno di portare la lotta mondiale fino ad Abu Dhabi.

Onore delle armi a Rubens che, dato per finito, ha dimostrato ancora di saperci fare.

Giancarlo Fisichella – Inguardabile. Nelle libere fa spegnere la monoposto in una prova di partenza; in qualifica la fa spegnere al primo giro sotto l’acqua. In gara subisce ancora una volta Raikkonen; un disastro. E la terza piazza nel mondiale costruttori per la Ferrari si allontana.

Sebastien Buemi – Piede pesante. Si qualifica sesto in condizioni limite e conduce una gara perfetta senza errori e con un ritmo da alta classifica. Di altra pasta rispetto al compagno Alguersuari.

Del Franco-siciliano ne sentiremo ancora parlare.

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